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al testo di Teresa Milioto
Era Modica
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calpestavo d'aurora il logoro vezzo di una gazza un gioco di colori antichi dall'alto e l'invito a guardarmi intera. sbatterò la testa, ladra in fronte: contrade amorose, vaneggiamenti di strada, menzogne d'oro. e a quell'orbita proba, udita fonte, una frescura d'impazienza ruppe il vetro della vita. c'incamminiamo chini in sospiri di fame sopita.
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Cristina Bizzarri
- 04/02/2014 19:23:00
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Un addensare ermetico - così vanno dette le cose doro. Una gazza: tu? La vita? La trovo di una bellezza difficile, che non può in nessun caso essere definita. Per questo rimane come sospesa nel mistero.
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Teresa
- 04/02/2014 17:46:00
[ leggi altri commenti di Teresa » ]
si! ORO!
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Cristiana Fischer
- 04/02/2014 15:50:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
oro oro dappertutto (aurora, logoro...) ed "era"...
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Teresa
- 04/02/2014 15:39:00
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si tratta dellamore di un ricordo camminavo a Modica bellissima lidea del patto con la gazza, difatti ho pensato a quanta bellezza sia riuscita a rubare a quella città sbattendoci la testa e landare via dalla Sicilia e sempre "quel digiunare" china nei miei sospiri grazie Lorenzo Grazie Franca della tua lettura
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Franca Alaimo
- 04/02/2014 15:30:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Mi sono lasciata catturare dal ritmo e dalla bellezza delle immagini. Cè, mi sembra, una sorta di "patto" , di alleanza fra chi parla e la gazza, che si sa è conosciuta come una ladrancula di cose rilucenti. Ma i sospiri, la fame e molti altri nomi mi giungono come messaggeri di lingue sconosciute. Perciò ammiro, ma non trovo il filo. Il commento di Lorenzo e la tua risposta sembrabno alludere allanoressia. Puoi spiegarmi?
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Teresa Milioto
- 04/02/2014 13:40:00
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si era meravigliosamente complicata e cambiava nome, bizantina come la madre no...no...non è meglio digiunare
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Lorenzo Mullon
- 04/02/2014 13:28:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Non era così semplice come la dipingevi, è che a quello che mangiamo si attaccano un sacco di robe, talmente pesanti e soffocanti che sembra più leggero e liberatorio persino digiunare, fino a morire dinedia
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